Agibilità edilizia: come viene riconosciuta e che peso ha nella trattativa di compravendita di un immobile?

 

Acquistare casa implica doversi scontrare con le faccende burocratiche ed essere in grado di portare avanti una serie di pratiche e documenti atti a legalizzare il contratto.
Proprio per questo motivo, affidarsi ad un agente immobiliare professionista, è una delle scelte migliori che si possano fare, evitando, così di incorrere in errori e problemi legali.

Nell'ambito della compravendita si fa spazio il concetto di agibilità edilizia. A tal proposito, prima di procedere con la spiegazione del concetto e delle pratiche burocratiche implicate, è importante aprire una piccola parentesi sui termini utilizzati. Infatti, spesso, si fa riferimento anche al termine abitabilità con la stessa connotazione di agibilità.

Mentre attualmente i due concetti si sono unificati, in passato i due termini venivano impiegati per denominare due concetti diversi tra loro. L'agibilità, di fatto, è un termine inizialmente coniato per identificare una concessione per immobili ad uso non residenziale, al contrario, il termine abitabilità faceva riferimento a immobili ad uso esclusivamente abitativo. Dal 2013 i due certificati si sono unificati in un unico documento che prende il nome di SCA (Segnalazione Certificata di Agibilità).

 

A cosa serve il certificato SCA?

Innanzitutto, è importante sottolineare che, certificato SCA è un documento imprescindibile per la compravendita di un immobile e ha come compito principale quello di attestare le condizioni di sicurezza, risparmio energetico e igiene dell'immobile oggetto della transazione.

Scendendo maggiormente nei particolari, l'art. 24 del DPR 380/2001 stabilisce l'obbligatorietà di presentazione del certificato SCA in caso di nuove costruzioni, sanatorie, ricostruzioni, sopraelevazioni e interventi che possano potenzialmente compromettere la sicurezza dell'immobile.

 

Qual è la procedura per richiedere il certificato SCA?

Fino al 2013, per ottenere tale documento, era imprescindibile rivolgersi al Comune di riferimento, poiché veniva rilasciato dal Sindaco su istanza di un tecnico. Attualmente, invece, è possibile servirsi di autocertificazione rilasciata da un addetto ai lavori (geometra, perito, architetto, ingegnere) incaricato di attestare tale idoneità dell'immobile.

Il certificato SCA deve essere depositato allo sportello di Edilizia Urbanistica entro i 15 giorni che seguono la fine dei lavori. Una volta depositato il certificato e, più precisamente, nei 180 giorni successivi, verranno verificate le condizioni attestate attraverso ispezioni dell'ASL.

Nel momento di presentazione di tale certificato, è obbligatorio allegare:

• dichiarazione di conformità degli impianti, includendo l'impianto antincendio e per le scariche atmosferiche;
• eventuali variazioni catastali;
• certificati attestanti eventuali collaudi, includendo quello dell'ascensore;
• dichiarazione che attesti la regolare esecuzione di eventuali interventi strutturali;
• fascicolo del fabbricato;
• certificazione di idoneità acustica;
• dichiarazione di conformità per il superamento di barriere architettoniche.

 

 

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