Qual è la scelta giusta tra vendere e affittare una casa?

 

Scegliere tra vendita o affitto di una casa potrebbe comportare un’indecisione davvero ardua da sciogliere.  
In entrambi i casi, infatti, vi sono vantaggi e svantaggi che influiscono sulla decisione finale. Proprio per questo motivo, è bene essere a conoscenza di tutte le ipotesi e variabili affinché si possa prendere la miglior decisione possibile. Non esiste una scelta giusta o sbagliata. La scelta è soggettiva e dipende, per la maggior parte delle volte, dalle necessità personali. 

A tal proposito, è bene avere le idee chiare circa la motivazione che possa spingere verso una direzione o un’altra. Vendere una casa, infatti, ha come vantaggio principale quello di poter riscuotere liquidi in modo immediato affinché possano essere investiti in altri progetti. Tuttavia, affittare l’immobile presuppone degli ingressi fissi mensili, che potrebbero sostenere le spese nel caso in cui la prospettiva futura sia legata all’impiego di tale appartamento per viverci o, incluso, per aprirvi un’attività.

 

Cosa valutare per decidere se vendere o affittare una casa? 
 

In primo luogo, la posizione dell’appartamento in questione è una delle prime considerazioni da fare. Infatti, nel caso in cui non sia locato in zone prettamente turistiche o universitarie, l’opzione migliore potrebbe tendere maggiormente alla vendita piuttosto che affitto. 
Qualora, invece, l’immobile si trovi in una zona molto frequentata, l’ipotesi di affittarlo potrebbe risultare quella corretta, poiché facile da locare e, di conseguenza, facile da mantenere. A tal proposito, le grandi città, i quartieri centrali, i poli industriali o zone universitarie e aziendali, sono sempre le aree migliori per affittare la propria casa.

Un’altra valutazione importante da fare è legata alle spese di affitto, se si protenda per la locazione. Prima ancora di prendere tale decisione, è un’ottima pratica capire a quanto ammontano le spese, che variano a seconda delle Regioni e delle città all’interno della stessa Regione, e le tasse imposte dallo Stato sulle seconde case. 

Qualora si decida per la locazione dell’appartamento, è bene considerare anche eventuali spese aggiuntive per rimodernarlo e renderlo vivibile, soprattutto nel caso in cui si tratti di un immobile antico o in cattivo stato. 

Una volta presa la decisione ed essere sicuri di voler affittare l’appartamento, vi sono ancora altri due cavilli da sciogliere: la scelta dell’inquilino e il tipo di contratto da proporre. Nel primo caso, la scelta dell’inquilino è molto importante, per evitare insolvenze o danni alla struttura. A tal proposito, è possibile richiedere delle garanzie, come ad esempio un contratto di lavoro che dimostri degli ingressi mensili certi e una caparra da restituire nel momento in cui venga lasciato l’appartamento in perfetto stato alla fine del contratto di locazione. 

Per quanto riguarda la scelta del contratto d’affitto, invece, vi sono delle peculiarità da prendere in considerazione, che possano influire sulla scelta, ad esempio, un contratto di locazione tradizionale (4+4), garantisce gli ingressi annuali, una minore pressione fiscale e le spese condominiali e Tasi a carico dell’inquilino. Al contrario, optare per un contratto di locazione breve, è una buona scelta da fare nel caso in cui si stia cercando di vendere casa e rendere redditizio il periodo di ricerca dell’acquirente. È bene anche sottolineare che, con il contratto breve, il deposito mensile dell’affitto viene fatto in anticipo e, dunque, non vi è alcun rischio di morosità. 
 

 

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