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Tasse sulla Casa 2018

Cerchiamo di porre rimedio ai mille quesiti relativi alle tasse sulla casa 2018 con un semplice vademecum informativo

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TASSE SULLA CASA 2018

Parlare di tasse è sempre complesso, soprattutto quando cambiano e si evolvono continuamente, sulla base delle nuove normative vigenti. Anche quest’anno, infatti, ci sono state delle modifiche sostanziali nelle tassazioni sulla casa. Cerchiamo di porre rimedio ai mille quesiti con un semplice vademecum informativo, partendo dalle domande più frequenti

 

  1. Cos’è la IUC?
  2. A chi spetta pagare IMU, TARI e TASI? Cosa sono?
  3. Come si fa il calcolo IUC 2018?
  4. Cosa si intende per prima e seconda casa?
  5. Ma le tasse valgono anche per la prima casa?
  6. Quali sono le scadenze a cui attenersi?
  7. Chi è esente dal pagamento della IUC 2018?

 

01. La IUC 2018 Imposta Unica Comunale è il nuovo nome per l’impostazione degli immobili. La IUC ha sostituito dal 2014 la vecchia triade IMU, TUC e Tares per dare il via ad una nuova rimodulazione della tassazione degli immobili, attraverso tre componenti: IMU, TARI e TASI, che quindi costituiscono la nuova Imposta Unica Comunale IUC.

 

02. L’Imu, acronimo di Imposta Municipale Unica, chiamata anche Imposta municipale propria, è una tassa di natura patrimoniale il cui presupposto è la proprietà o il possesso di un bene. L’Imu, nel 2014, è stata definitivamente abolita per le abitazioni principali, cioè quelle dove si ha la residenza. L’Imu deve essere versata dai proprietari di abitazioni principali di lusso appartenenti alle categorie catastali A1 (abitazioni signorili), A8 (ville) e A9 (castelli e palazzi di pregio artistico o storico), da chi possiede seconde case, terze case, etc., negozi, uffici, capannoni e locali non di pertinenza dell’abitazione principale. Pagano l’Imu anche coloro che non sono proprietari ma vantano un diritto reale sull’immobile (come l’usufrutto, l’uso, abitazione, superficie o enfiteusi cioè il diritto di godere di un immobile altrui con l’obbligo di apportarvi delle migliorie a fronte del pagamento periodico di un canone al proprietario). L’Imu grava inoltre sui terreni edificabili e su quelli agricoli.

La Tasi è la Tassa sui servizi indivisibili. È stata introdotta nel 2014 ed è incassata dai Comuni che, con i proventi, coprono le spese riguardanti servizi indivisibili quali: l’illuminazione pubblica, la manutenzione delle strade, dei giardini etc. Attualmente la Tasi colpisce tutti gli immobili (comprese le prime case) e deve essere pagata sia dai proprietari sia, in parte, dagli affittuari ai quali spetta una quota dal 10 al 30% in base alle delibere dei Comuni).

La Tari è la nuova imposta comunale che si paga sui rifiuti. Introdotta nel 2014 con la legge di stabilità, ha sostituito le vecchie Tares e Tarsu. Tutti i proprietari di immobili sono tenuti al suo pagamento, anche se l’immobile è vuoto e non affittato.

 

03. L’Imu viene incassata dai Comuni. La base di calcolo è la rendita catastale rivalutata del 5% e moltiplicata per il coefficiente corrispondente alla tipologia di immobile oggetto della tassazione. Tali coefficienti sono:

  • 160 per le abitazioni di tipo: signorile, civile, economico, popolari, ultrapopolari, rurali, villini, ville, castelli, palazzi di eminenti pregi artistici o storici, alloggi tipici dei luoghi (categoria catastale da A/1 a A/11 – escluso A/10)
  • 80 per uffici o studi privati (categoria A10)
  • 140 per collegi e convitti, case di cura e ospedali non a scopo di lucro, prigioni e riformatori, uffici pubblici, scuole e laboratori, biblioteche, musei, gallerie, accademie, circoli (categoria catastale da b1 a b8)
  • 55 per negozi e botteghe (categoria catastale c1).

Sul valore ottenuto si applica l’aliquota deliberata dal Comune di ubicazione dell’immobile. Per calcolare la Tasi valgono le stesse regole dell’Imu e si utilizza la stessa base imponibile. Su questo valore si applica un’aliquota minima dell’1 per mille (fissata dallo Stato) mentre la massima si determina in modo che la somma di Imu e Tasi non superi il 10,6 per mille. Se l’immobile è abitazione principale, l’aliquota massima non essere maggiore del 2,5 per mille. I Comuni hanno la facoltà di applicare uno 0,8 per mille aggiuntivo per finanziare eventuali agevolazioni fiscali sulla prima casa.

 

04. Più che di prima casa si parla di abitazione principale e si intende l'immobile iscritto al catasto nelle categorie catastali dalla A/1 alla A/9 dove il proprietario e la sua famiglia dimorano abitualmente e risiedono anagraficamente. Nel caso in cui i componenti del nucleo familiare abbiano stabilito la dimora e la residenza in immobili diversi nello stesso Comune, a non pagare è solo un immobile con relativa pertinenza. Le pertinenze della prima casa sono esenti dal pagamento nella misura massima di un'unica unità. Nel caso in cui si possieda una casa con box e cantina a essere esente è solo l'abitazione principale più una delle due pertinenze.

 

05. Nessun pagamento se l'immobile adibito ad abitazione principale rientra in una di queste categorie catastali: A/2 abitazioni di tipo civile; A/3 abitazione di tipo economico, A/4 abitazioni di tipo popolare, A/5 abitazioni di tipo utrapopolare; A/6 abitazioni di tipo rurale; A/7 abitazioni in villini. Proprio quest'ultima categoria catastale è stata oggetto di controversia perché pur essendo fabbricati di un certo valore sono esenti dal pagamento dell'Imu se adibiti ad abitazione principale.

 

 

L’Imu si versa in due rate: una con scadenza il 16 giugno per l’acconto e una entro il 16 dicembre per il saldo. Il pagamento può essere effettuato utilizzando il modello F24 o con bollettino postale sia agli sportelli, sia per via telematica.

Come l’Imu, la Tasi si paga in due rate (che possono essere di importo diverso) con scadenza, rispettivamente, il 16 giugno e il 16 dicembre di ogni anno. Il versamento va effettuato con bollettino postale o servendosi del modello F24 sia online sia agli sportelli.

La quota della TARI invece si compone così:

  • una cifra fissa;
  • una cifra variabile da comune a comune, e stabilita ogni anno a seconda della destinazione d’uso.

Queste cifre andranno successivamente moltiplicate per i metri quadrati e, nel caso di immobili ad uso residenziale, per il numero di componenti del nucleo familiare.

 

07. Esenzione Imu e Tasi: chi ne può beneficiare?

Cosa succede se due coniugi hanno residenze distinte in due immobili diversi? Se le due case sono ubicate nello stesso Comune, solo una potrà godere dell’esenzione dal pagamento sia di Imu sia di Tasi e generalmente se vi sono figli si ritiene abitazione principale quella dove questi risiedono.

La legge poi prevede una serie di casi in cui opera l’esenzione Imu e Tasi e si tratta in particolare di:

  • unità immobiliari delle cooperative edilizie a proprietà indivisa adibite ad abitazione principale dei soci 
  • - alloggi sociali
  • - la dimora coniugale assegnata in sede di separazione o divorzio con provvedimento del giudice
  • - l’unità immobiliare non locata posseduta dai soggetti che appartengono alle forze armate e altri soggetti
  • - unità immobiliari non locate di soggetti anziani o disabili con residenza in istituti di ricovero.

Oltre ai casi in cui non si pagano, possono esserci altri in cui le tasse sulla casa si pagano in misura ridotta. È il caso di un immobile che viene concesso in comodato d’uso gratuito ai parenti in linea retta entro il primo grado, come il caso dei genitori che offrono la casa ai figli. In queste ipotesi il calcolo dell’Imu e della Tasi viene fatto riducendo la base imponibile alla metà, al 50%. Tuttavia purché operi tale riduzione occorre rispettare una serie di requisiti come:

  • - l’immobile concesso in uso gratuito deve costituire l’abitazione principale del comodatario, ossia colui a cui viene concesso l’uso gratuito del fabbricato
  • - il proprietario deve avere la dimora abituale e la residenza anagrafica nello stesso Comune in cui si trova il fabbricato dato in comodato
  • - il contribuente può possedere al massimo due appartamenti, purché nello stesso Comune, di cui uno concesso in comodato, l’altro sarà la sua abitazione principale
  • - la categoria catastale del fabbricato dato in uso gratuito non deve essere di lusso o di pregio (categorie catastali A/1, A/8 o A/9) 
  • il contratto di comodato deve essere registrato.

Per la TARI ci sono alcuni casi specifici che rendono l’immobile esente dal pagamento, per esempio nuclei familiari con ISEE inferiore ai 6 mila euro o immobili in cui non siano attivi contratti di utenze, come luce, acqua ecc. Considerando che il pagamento della TARI varia da comune a comune, invitiamo a contattare l’ufficio tributi del proprio comune per chiedere delucidazioni in merito ad eventuali esenzioni, pagamenti, classificazione della casa ecc. Per esempio ci sono comuni, come Roma, cui la Tari viene pagata in due rate, altri dove il pagamento può essere suddiviso in tre rate, o pagato in un’unica soluzione.

 

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