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Novità di semplificazione burocratica in ambito edilizio: che cos’è il certificato di stato legittimo dell’immobile?
Il certificato di stato legittimo dell’immobile è una delle novità legislative facente parte del Decreto Semplificazioni, convertito in legge nel 2020, che vede protagonista l’edilizia con una semplificazione del processo di recupero urbano. A tal proposito, l'art. 34 bis, comma 3 del Testo Unico sull'Edilizia 380/2001 prevede la stipula del suddetto certificato da parte di un tecnico abilitato, affinché sia attestata la mancanza di violazione urbanistica e l’eventuale presenza di tolleranze costruttive, che incidano sul differimento del titolo abitativo, senza, però, violare la legge e, di conseguenza, senza impedirne la vendita.
Scendendo nei particolari, il controllo della regolarità edilizia degli immobili in vendita è una garanzia in più per poter avere la certezza che l’immobile che ci si accinge ad acquistare sia stato costruito seguendo le norme, in conformità con il titolo abitativo e che sia in linea con il piano urbano previsto dalla legge. Nel comma 1 e 2, inoltre, sono contemplate le tolleranze costruttive, considerate come difformità parziali, ma in linea con la legge e non oggetto di abuso edilizio. Tali difformità sono costituite, ad esempio, dall’inadempienza cubica o d’altezza, purché non superino il 2% di quanto stabilito nel titolo abitativo in questione.
Il certificato di stato legittimo dell’immobile non è obbligatorio, ma costituisce un’ulteriore tutela da parte dell’acquirente e maggiore possibilità di poter usufruire del bonus 110% o semplice protezione qualora nascano controversie tra venditore dell’immobile e acquirente, fornendo maggior sicurezza e rapidità per portare a termine l’atto di compravendita.
Ad ogni modo, è bene precisare che, con l’espressione stato legittimo di un immobile si fa riferimento alle autorizzazioni che hanno portato alla costruzione legale dell’immobile o alla congruenza legittima delle modifiche apportate in seguito. In caso di assenza dell’originale titolo edilizio che ne attesti la legittimità, è possibile consultare documenti in archivio o attestare la legittimità attraverso la foto o estratti cartografici.
Come detto in precedenza, redigere il certificato di stato legittimo dell’immobile deve avvenire per mano di un tecnico abilitato (ingegnere, geometra o architetto), a seguito di accertamento regolarmente condotto sull’immobile oggetto della compravendita, confermando il reale adempimento delle norme corrispondente al titolo edilizio cui fa riferimento e la tolleranza esecutiva.
Il certificato di stato legittimo dell’immobile: è bene specificare che in fase notarile, non essendo obbligatorio, il Notaio non può pretendere tale documento, nel caso in cui non sia presente.