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Quello che c'è da sapere sui mutui 2019
Come già spiegato nel precedente post, la Legge di Bilancio 2019 ha portato con sé molte novità. Oltre alla possibilità d’impiego della cedolare secca come forma di tassazione per i locali commerciali, anche la richiesta di mutuo ha sofferto cambiamenti.
La prima novità riguarda il sostegno del reddito familiare da parte del Governo. A tal proposito, sarà concessa la possibilità di ottenere un appezzamento di terreno per quei nuclei familiari che mettano al mondo un terzo figlio. Chi deciderà di far sorgere la propria prima casa nei pressi del suddetto terreno, potrà avere la possibilità di usufruire di un mutuo fino a 200.000 euro a tasso zero.
La seconda novità circa i mutui è legata al reddito di cittadinanza, il quale varia in base al reddito della famiglia richiedente. Nell’articolo 3 viene spiegato in maniera dettagliata che uno dei vantaggi del reddito di cittadinanza consiste nell'integrazione fino a 1.800 euro annui per i mutui. Per usufruire di tale agevolazione, vi sono dei parametri che vengono tenuti in conto come il numero dei componenti maggiorenni successivi al primo figlio (+0,4) ed i componenti minorenni (+0,2).
Prima di considerare se scegliere un mutuo a tasso fisso o uno a tasso variabile, bisognerebbe capire meglio di cosa stiamo parlando.
Quale tra i due tassi converrebbe? La risposta a questo quesito, non è sempre la stessa, in quanto dipende da vari fattori. Come già detto, per la maggior parte dei casi si tende a scegliere il tasso fisso, poiché si ha la certezza della stabilità, nonostante si paghi un po’ di più. L’instabilità del tasso variabile, invece, potrebbe essere una buona opzione per chi non riceve uno stipendio fisso e volesse risparmiare, senza privarsi della possibilità d’investimento sull’acquisto di una casa. Ad ogni modo, ci sarebbe sempre la possibilità di cambiare la scelta in corso d’opera attraverso la surroga.